giovedì 18 settembre 2008

Teroldego

Roma, 26 maggio ‘98

Caro Luca,
finalmente una busta con qualcosa di tuo tra pubblicità, bollette esagerate e rotture di palle.
Era ora, amico mio: bentornato!

Prima di aprire la tua lettera, un’ora fa, ho stappato una bottiglia ad onorarne l’arrivo: un Teroldego Rotaliano, rosso di pronta beva, di compagnia e bel gusto.

Però poi ho aperto e letto.
Sto bevendo ugualmente, ma con meno voglia di festa, chiedendomi – e chiedendoti – cosa mai ti capiti.
Quando hai scritto da sobrio hai stillato gocce di veleno dalla penna, o di amarezza.
La questione dei furti nel bosco sembra di non facile soluzione; ti conosco però, e so che il teppista avrà ben presto il tuo fiato sul collo.
La tua tenacia.
Mi chiedo se da quelle parti ci sia ancora spazio per un’indagine senza uso di pentiti e delatori, tanto di moda oggi…
La mia curiosità.


(da “Un senso alle cose” – Boopen Editore – www.boopen.it)

Teroldego Rotaliano.
Rosso.
Trentino
Uva rossa, ha il suo naturale, e unico, habitat nel Campo Rotaliano, vasto altopiano luogo di numerose battaglie tra Longobardi e Franchi. Produce vini intesi, dal corpo importante ed adatti a grandi invecchiamenti. Da provare con polpettoni di manzo elaborati alle erbe. Bottiglie da non perdere: Teroldego Rotaliano Foradori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottima scelta. Rosso conviviale, intenso. Il Teroldego dona un senso particolare a certe serate, soprattutto in questa stagione. Domani sera a cena potrei dedicare un bel bicchiere di questo nettare agli autori di "Un senso alle cose" e al mio senso alle cose.
M.A.